Enio Home Page


EREMI D'ABRUZZO


LORETO APRUTINO

 

ROCCA SCALEGNA

 

ENTROTERRA CHIETINO

 

MADONNA DEL CARMINE

 

SETTIMANA MOZARTIANA

 

ANTICHE VEDUTE

 

INDICE RIFERIMENTO

 

TEATRO ROMANO

 

LE FORNACI

 

Vittori Emanuele II

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mostra I Briganti e l'unità d'Italia

a Sante Marie (AQ) 2010

 

Il paese di Sante Marie è da sempre meta di turisti attratti dal bel paesaggio e dall'aria buona, ma pochi conoscono la storia di Sante Marie e la straordinaria natura celata dai vasti boschi. Forse pochi, o forse nessuno. Se siete interessati poi a questa mostra che ormai è ripetuta  

sempre con grande successo annualmente. Trovandosi nel comune di Tagliacozzo, proseguendo per la statale si arriva a Sante Marie in brevissimo tempo. Arrivati in paese, tra le altre cose è consigliato di fare visita alla mostra. Quest'anno si è arrivati alla terza edizione della manifestazione dedicata a "Il Brigantaggio e l'Unità d'Italia". L'evento si è tenuto dal 31 luglio al 1° agosto. Convegni, rievocazioni storiche, eventi culturali e riscoperta della cucina tipica del XIX secolo sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato l'iniziativa del Comune. L'imminente scadenza del 150° anniversario dell'Unità, le tante storie di brigantaggio consumate nel territorio a causa della vicinanza con lo Stato Pontificio hanno indotto l'amministrazione a ricordare eventi importanti per la storia del nostro Paese. Le vicende risorgimentali che portarono a unire l'Italia e le resistenze al progetto unitario passarono infatti anche in borghi remoti che furono teatri di avvenimenti fondamentali per l'esito di un processo che aveva diviso politicamente in due la penisola.


 

La storia dei briganti in un museo


A Sante Marie c'è una raccolta di documenti sul fenomeno che insanguinò il Sud. Un Museo sul brigantaggio e l’Unità d’ Italia. Ad allestirlo è il Comune di Sante Marie, ogni anno, nei locali del restaurato Palazzo Colelli. I numerosi documenti esposti, forniti dall’Archivio di Stato e da privati, in particolare da Gianvincenzo Sforza di Celano, raccontano la storia di un fenomeno, il brigantaggio nel Mezzogiorno, dopo l’Unità d’Italia, che affondava le radici nelle secolari condizioni di miseria delle popolazioni meridionali. Dal nuovo governo i contadini, che costituivano la stragrande maggioranza della popolazione, si aspettavano la riforma agraria.



Le risposte invece furono la pena di morte per chi occupava le terre; l’istituzione del servizio militare obbligatorio; l’introduzione di nuove tasse e l’abolizione del diritto d’uso delle terre demaniali. Provvedimenti che generarono una profonda ostilità verso il nuovo governo, spingendo contadini, pastori, braccianti, renitenti alla leva a unirsi agli sbandati del disciolto esercito borbonico e a organizzarsi in bande dedite a ogni forma di razzia. Numerose le estorsioni, come risulta dai biglietti dei capi briganti. Si ordina a famiglie benestanti di inviare subito soldi, oro, vestiti, generi alimentari, per decine e decine di persone. Con l’avvertimento che se l’ordine non fosse stato eseguito, sarebbe scattata la rappresaglia. Anche se non si può parlare di un brigantaggio al femminile, alcune banditesse, di cui sono esposte le foto, parteciparono attivamente a molte azioni compiute dalle bande comandate dai loro uomini, condividendone il loro destino fino alla fine. Tra queste Michelina Di Cesare, compagna di Francesco Guerra; Maria Lucia Nella, compagna di Ninco Nanco; Filomena Pennacchio, compagna di Luigi Alonzi, detto Schiavone; Maria Giovanna Tito, compagna di Carmine Crocco. Il brigantaggio veniva alimentato e sostenuto dal re di Napoli, Francesco II, che dopo la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Garibaldi, dovette fuggire a Roma.

 

Per una corretta visione usare Firefox 2.0 o successive rel.

 

        Enio   Home   Page  INDICE DI RIFERIMENTO Fotografie della Mostra

 
  

  Return to Top    

@nonnoEnio