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Castello di Rocca Calascioright

a Rocca Calascio

 

 

Il paese Calascio  si trova sul versante nord della vallata dell'Aterno, a sud del Monte Bolza a 1200 m. - s.l.m., all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso. L'abitato, antico borgo medievale, è protetto dal turrito castello mediceo di Rocca Calascio, la più alta fortificazione abruzzese (1464 metri). La rocca impropriamente chiamata castello è in realtà una "torre castellata", la cui parte centrale è, infatti, una torre di avvistamento costruita intorno al X secolo, probabilmente su un precedente sito romano. Il paese è distribuito su tre livelli: l'attuale Calascio a quota 1210 metri, più in alto l'antico borgo, ormai abbandonato, di Rocca Calascio e, ancora più in alto, il fortilizio a quota 1460 metri, collegato con un ponte di legno anticamente retrattile. La torre, costruita in bianchissima pietra, è posta a cavallo di una cresta dominante sia la valle del Tirino, sia la piana di Navelli costituendo un punto di osservazione strategico. Essa era in grado di comunicare, con l'uso di torce durante la notte e di specchi durante il giorno, con numerose altre torri di avvistamento fino ad arrivare ai castelli della costa adriatica. Nel XV secolo il borgo, insieme alla rocca, passò da Leonello Acclozamora ad Antonio Piccolomini, conte di Celano, nipote di Papa Pio II e genero di Ferdinando d'Aragona re di Napoli. Il Piccolomini aggiunse,  all'originaria torre, una cinta muraria interrotta da torrioni circolari, secondo la tipologia di altri castelli della famiglia, come quelli di Ortucchio, di Balsorano e di Capestrano. La più antica notizia che si ha su Rocca Calascio è assai probabilmente quella riportata da A. L. Antinori e si risale al 1380 per ricordare Rocca Calascio come una delle cinque terre della baronia di Carapelle. La torre, durante il Regno delle Due Sicilie, fu usata prevalentemente per il controllo della transumanza, del tratturo più importante che univa l'Aquila con Foggia, detto anche "Tratturo Magno".Oggi la Rocca è conosciuta da molte persone per essere stata riprodotta anche su un francobollo emesso dalle Poste Italiane, nella serie "I Castelli d'Italia". Per la sua posizione panoramica e l'aspetto selvaggio del luogo, è stata utilizzata molto spesso come set cinematografico per film quali Lady Hawke, una stupenda favola ambientata nel Medioevo, Conan il Barbaro e,

1°Veduta dal Castello

 

2°Veduta dal Castello

 

ultimamente, Padre Pio da Pietrelcina. Secondo la tradizione locale, durante le notti dei solstizi, la rocca sarebbe luogo di convegno di molti fantasmi.

 

La leggenda della sfida tra il re Marrone e il re delle Corone

 

In un tempo ormai lontano, popolato di castelli e cavalieri, il re Marrone era signore di Rocca Calascio, mentre le terre confinanti della Piana di San Marco appartenevano al re delle Corone. Per questioni di confine fra le rispettive proprietà, i rapporti fra i due peggiorarono fino a dichiararsi la guerra, che avvenne senza grandi battaglie, ma conobbe tanti piccoli episodi di violenza. Una guerra senza vincitori né vinti ma che tuttavia provocò fame, disagi, distruzione di raccolti e furti di bestiame. Il solo scontro importante fu quello sul Colle della Battaglia che costrinse il re Marrone a riparare entro le mura di Rocca Calascio, inseguito dai soldati del re

 

 


delle Corone. Iniziò quindi un estenuante assedio destinato a durare dieci lunghi anni. Le riserve di cibo progressivamente si esaurirono e quando i roccolani credettero la resa ormai inevitabile, il contadino più anziano propose al re Marrone uno stratagemma. Si raccolse il latte da tutte le pecore, le capre, le mucche, le asine e le cavai. le del paese, compreso quello delle donne che allattavano, e con esso si fece un'enorme forma di "cacio". Questa venne quindi calata dalle mura perché fosse recapitata al re delle Corone con il chiaro messaggio che gli assediati disponevano di viveri in abbondanza e avrebbero potuto resistere ancora molto tempo. Molto più conveniente per entrambe le fazioni in lotta sarebbe stato porre fine a una guerra inutile e concludere finalmente la pace. Così avvenne e la gente ritrovò finalmente la serenità e la prosperità. E, come in ogni bella favola, vissero tutti felici e contentino

 

 

COME ARRIVARE

In auto Da Roma: autostrada A24, uscita L'Aquila Est, direzione Sulmona.

Superato Poggio Picenze, prendere a sinistra per Barisciano,

proseguire per Santo Stefano di Sessanio e poi per Calascio.

Da qui seguire le indi. cazioni per la Rocca.

 

Da Pescara: autostrada A25, uscita Bussi-Popoli

continuando poi in direzione de L'Aquila.


 

 

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