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Castello di Beffiright

ad Acciano

 

 

Il piccolo paese è arroccato su uno sperone di roccia calcarea, tra i Monti Bufame e Pietre Fitte, da cui domina una stupenda valle chiamata Valle d'Acciano, nella quale scorre il fiume Aterno. Caratteristiche sono le sue cantine scavate nella roccia, alcune delle quali attraversano il paese da una parte all'altra. Il toponimo Acciano deriva dal nome gentilizio romano Accius, che significa il "podere della famiglia Accia". Il centro, di origine longobarda, fu costruito intorno al VII secolo con una tipologia di borgo fortificato, come testimoniano alcune case fortificate d'origine medievale. Vi si accede attraverso tre porte: Porta dell'Aia, Porta Martina e Porta Torrone. Nel XIV secolo divenne feudo di Matteo Gentile, nel 1419 passò alla regina Giovanna II d'Angiò e nel XVIII secolo alla famiglia Piccolomini. Nelle frazioni di Roccapreturo e di BEFFI possono essere visitati, oltre ai resti degli antichi borghi medievali, due interessanti fortificazioni. Il castello-recinto, attualmente in degrado, posto a difesa di Roccapreturo, doveva costituire uno degli elementi fondamentali di un più ampio sistema difensivo territoriale, dominato dalla solida e imponente torre a pianta pentagonale irregolare, alta circa dieci metri. La torre di Beffi(XIV secolo), si presenta a pianta poligonale irregolare. Costituita da più vani sovrapposti, reca sull'ingresso lo stemma della frazione raffigurante san Michele Arcangelo su un' antica torre. Su di essa c'è una simpatica descrizione: "Un castello, a Beffi, alto sull'Aterno, abitato da fantasmi che piantano cavolfiori fra le sue decine di mura come ostacoli per giganteschi cavalli alati, bisce sull'asfalto che non si scompongono al passaggio di un'automobile...".

 

Il miracolo di Celestino V

Nel 1294 Celestino V passò per Acciano e qui operò un miracolo, come riportato dal Marino: «Mentre egli passava per il borgo di Acciano per andare a L'Aquila a ricevere la corona dell'Apostolato a cui era stato assunto, guarì con la sua benedizione dal male caduco,  (epilessia) Dorricello, fratello di Berardo di Gordiarno di Acciano, come riferirono Velletta d'Acciano (teste 35) ed Odorisio d'Acciano (teste 37)»>.

Veduta della torre di Beffi

Lo stemma di Beffi

COME ARRIVARE

      In auto: Da Roma e Teramo, Autostrada A24, uscita L'Aquila, SS 261 da L'Aquila (39 km da L'Aquila).

Per informazioni:   http://www.comuni-italiani.it/066/indirizzi.html


 

 

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