Oggi 20 giugno 2010 è il giorno della
partenza per le vacanze. Ci muoviamo da Trento alle 8.08, il tempo purtroppo è
inclemente, ha rovesciato acqua per tutta la notte e neanche questa giornata
promette bene. Si parte nelle speranza di trovare tempo "buono" strada facendo.
Speranza subito disillusa, acqua a catinelle a tratti e scrosci di inaudita
violenza che le spazzole al massimo non riescono a pulire. Avanti con l'acqua
battente fino a Chieti dove arriviamo alle 15,30, appena in tempo per vedermi la
partita della nazionale con la Nuova Zelanda. Mangiamo dell'ottimo brodo fatto
da mamma Gina con i tortellini e mangiamo per secondo l'ottimo bollito di carne
servito per preparare il brodo. La perdita della nazionale non è di quelle più
entusiasmanti e finisce a reti inviolate con una notevole regressione nella
qualità del gioco. Alle 8,0 passa a salutarci Luciano ed è già ora di andare a
riposare, ho guidato ininterrottamente per 650 Km e Donatella non ha potuto
darmi il cambio. Continua a piovere e le previsioni non sono buone nè per domani
e nè per dopodomani. Mercoledì mattina, visto il lieve miglioramento climatico,
siamo andati a fare una capatina a Pescara, non sono ancora cominciati i saldi
ma i negozi spiattellano sulle vetrine avvisi tipo: "Ribassi del 20% fino al 50%
e noi ci facciamo allettare e entriamo a fare spese.Il tempo passa e un pò di
sole si vede, almeno quì e Donatella continua il suo giro per negozi e io mi
metto a sedere in
su una panchina e mi lascio baciare dal sole, tanto lo sò che l'astro bacia i
belli e pertanto mi fermo a guardare. Giovedì, dopo tre giorni passati all'umido,
è il nostro primo giorno di ferie. Il sole oggi è alto su nel cielo azzurro e io
mi sto scegliendo la posizione dell'ombrellone al Lido delle Rose, contrattando
il prezzo cl balneatore tal Luciano da cui mi servo da sempre. Ore 10,0 sono
steso sotto l'ombrellone n°275, sopra l lettino a prendermi il sole, non prima
di essermi spalmato la crema spray a protezione trenta, per non prendermi
l'insolazione, come
Francavilla (CH) - Barcarolo che ci vendeva il pesce pescato, ogni mattina
l'anno scorso. Ormai sono sono
passati diversi giorni e il sole non è mai mancato un momento. Oggi, domenica 4
luglio, viene al mare con noi anche la mamma Gina che ci ha preparato due teglie
di pasta al forno che ci sbaferemo sotto l'ombrellone come al solito per chè
fatte da lei le pietanze sono sempre buonissime. Stamattina sono andato a far
colazione in Piazza San Giustino. ho trovato la città deserta e assonnata come
al solito, al bar ci cono oltre a me tre altri avventori, due vigili e un
poliziotto, costretti loro malgrado a stare in città perchè in piazza ci sarà un
meeting di Alfa Romeo, anche se nessuno ne sapeva niente. Io, sono seduto sulla
panchetta dietro i parcheggi dei taxi e vedo man man le vetture arrivano, non
molte purtroppo. Nell'attesa mi godo il gioco delle rondini, finalmente
ritornate numerose in città, che si rincorrono in gruppo cinguettando e col loro
volo, disegnano sulla cattedrale, con le loro ombre generate dal sole, ghirigori
fantastici. Fotografo le macchine parcheggiate in piazza e me ne torno giù in
via Majella a prendere le mie donne per andare al mare. Oggi la temperatura è
intorno a i 35 gradi già alle otto e chissà che forno sarà sotto l'ombrellone
giù al mare....Oggi viene con noi anche la mia mamma e a 84 anni compiuti è in
grado di indossare ancora il costume e di andare nel bagnasciuga a rinfrescarsi
di tanto in tanto. Alle 111 arriva anche mia sorella Diana che in questi ultimi
anni ha ripreso a lavorare (cucito e riparazioni) per i negozi e le persone e
siccome si prende poco, non ha molto tempo per riposare. Alla vecchiaia, quando
tutti sono in cerca di un lavoro, lei non riesce a districarsi per quanto ne ha.
Il figliolo si è fidanzato da un anno e sembra che il prossimo si sposerà. Sotto
l'ombrellone quest'anno abbiamo ritrovato i bagnanti dell'anno scorso e ne
abbiamo conosciuti di nuovi. Il tempo passa piacevolmente tra la lettura de
,
un quotidiano locale, ben strutturato e ben fornito di notizie che poi si
possono rileggere anche su Internet, dopo le ore 17. Quest'anno è scoppiata la
guerra del BRODETTO, tipico piatto, originario nella città di vasto,
tramandatosi immutato per decenni. Ogni città della costa dei Trabocchi ha la
sua ricetta che
Raduno di Alfa Romeo 4 luglio
2010 a Chieti - Cattedrale di Aan Giustino
viene custodita gelosamente. Passino
le cozze, ma il cefalo no! Non può essere proprio accettato. Gli organizzatori
della rassegna " Brodetto e contorni " modificano la ricetta originaria del
brodetto di pesce alla vastese e in città si scatena la battaglia. « Ci scippano
pure la ricetta originale », protesta su Facebook il gruppo " Gli amici del
brodetto ", capitanato da Brunella Fratini che in meno di un'ora è riuscito a
raccogliere ieri 164 adesioni. La ricetta modificata è stata scoperta dal
consigliere D'Adamo. E resa pubblica dal suo blog. « Chiedo il rispetto della
tradizione e l'immediata sostituzione della ricetta modificata con quella
originale di Pino Jubatti », interviene Nicola Del Prete, ideatore nel 2007 del
Mese del Brodetto. Il brodetto di pesce alla Vastese, servito fumante nei
caratteristici tegami di coccio, è cantato anche nei brani in vernacolo della
tradizione istoniense. La "tijella", la tipica pentola di creta rossa, è
essenziale per la preparazione. Altrettanto importante è la scelta del pesce.
«Il cefalo non c'entra nulla con il brodetto. E' stata snaturata la ricetta
originale peraltro protetta dal disciplinare sul brodetto», rimarca l'ex vice
sindaco Nicola Del Prete. Nato come piatto semplice frutto del baratto fra il
pescatore che cedeva parte della "scafetta" (la cassetta di pesce) al contadino
in cambio dei pomodori "mezzitempi", necessari per la preparazione
dell'intingolo, il brodetto è diventato qualche anno fa una pietanza con marchio
di qualità della Ccia da tutelare e salvaguardare. Pino Jubatti ha realizzato
anche un calendario storico sul brodetto. Nel 2008 dagli ingredienti vennero
tolte cozze e vongole. La modifica scatenò una querelle alla quale presero parte
ben 45 membri dell'Accademia italiana della cucina. Dopo lunghe e accorate
discussioni la conclusione fu che le vongole potevano essere ammesse perchè
danno sapore. Le cozze, al contrario, non sono gradite. Figurarsi il cefalo.
D'accordo con gli "Amici del brodetto" sono i ristoratori più anziani. Da "Zi
Nicola" alla "Vela" l'opinione è unanime: il cefalo non c'entra nulla con il
brodetto di pesce vastese. E dello stesso parere sono le massaie più longeve.
«Ho cucinato centinaia, forse migliaia di brodetti nella mia vita, ma nella
tijella non ho mai messo i cefali», assicura zia Marchesani, 88 anni, ben
portati. Ma a indurre in errore il Comune e la condotta Slow Food Abruzzo
secondo Raimondo Pascale, responsabile della condotta, è stato un libro. «Invito
i cultori del blog a leggere la ricetta firmata dallo stesso Jubatti riportata
nel libro "Cucina e Trabocchi", pubblicato nel 2006, si difende Pascale. Insomma
a scatenare la guerra potrebbe essere stato un errore di stampa. "Gli Amici del
Brodetto", chiedono che l'errore venga corretto al più presto. Decine di vastesi
invece approfittano dell'occasione per chiedere agli organizzatori di "Brodetto
e contorni" di ripristinare la tariffe dello scorso anno: 20 euro. «Pagare da 30
a 35 euro per gustare le eccellenze del pescato locale è davvero tanto. Troppo
in tempo di crisi».
Tipico Trabocco sulla costa omonima nei pressi
di Vasto